Il progetto di un’architettura per “Via delle Milizie” a Palmanova vuole essere la ricerca di un modello innovativo di spazi dell’apprendimento, che possano divenire esperienze replicabili. Questi vengono sviluppati come un percorso che vede il susseguirsi di episodi architettonici: un ideale filo rosso si snoda tra i singoli elementi, collocati nella grande agorà del Campo di Marte.

Il progetto si pone come obbiettivo la restituzione alla città dell’area della caserma Montezemolo ricucendo il sistema urbano e creando una nuova relazione con il sistema della cinta difensiva. I dispositivi si distinguono e contrappongono nello spazio aperto di Via delle Milizie, l’antico campo di Marte, proponendo un percorso urbano. 

Come in un’acropoli, la tensione viene a formarsi per antitesi dei componenti, che dialogano tra loro. Il dialogo coinvolge l’architettura storica dei bastioni che vanno ad essere inclusi nel percorso, con l’innesto in essi della caserma Gamerra, fulcro del progetto e punto di relazione tra i differenti piani compositivi e funzionali.

Il progetto si confronta con questo sistema, proponendolo come pretesto per unire la dimensione urbana attraverso un circuito in quota.

Appaiono quindi i protagonisti, elementi autonomi pronti al dialogo, che completano il disegno assiale e radiale ed allo stesso tempo si pongono in maniera critica verso di esso. Il modello di uno spazio dell’apprendimento ideale si snoda ed articola in molteplici momenti, quali: il concetto di aula, che diviene talora spazio chiuso, talora recinto, o addirittura teatro.