Undergraduate and graduate programmes offered by the University iuav of Venice:

L’Europa a cent’anni dalla Prima guerra mondiale: quali prospettive?

 

 

convegno

 

organizzazione

Fondazione Venezia per la Ricerca sulla Pace

 

25-26 marzo 2019

Badoer, aula Tafuri

 

 

  programma >>

 

 

 

nell’ambito del convegno “L’Europa a cent’anni dalla Prima guerra mondiale: quali prospettive?” il Consiglio regionale del Veneto promuove in collaborazione con il Comune di Venezia la conferenza internazionale

 

Venezia ponte di pace tra Oriente e Occidente:

l’utopia di un’integrazione possibile

 

lunedì 25 marzo 2019

Badoer, aula Tafuri

ore 9.30

 

scarica la locandina con il programma >>

 

 

L’incontro aspira a dare un contributo alla riflessione sulle prospettive che l’Europa ha davanti discutendole alla luce del lungo periodo. I lunghi periodi non servono a svelare delle ‘determinanti’ certe e inderogabili ma, al contrario, a migliorare la nostra consapevolezza della intrinseca mutevolezza dei progetti politici e costituzionali. Tipicamente questi vengono proiettati su un futuro senza scadenza, ‘eterno’. Come dimostra invece proprio l’Europa degli ultimi cento anni, molti di questi futuri ‘eterni’ sono già passato. Più volte i grandi progetti hanno dovuto confrontarsi con cambiamenti inattesi che, dando forma ad altro, hanno imposto revisioni e ridefinizioni: cambiamenti spesse volte, seppur non sempre, violenti, comunque profondi. Guardare al lungo periodo può dunque insegnarci come crisi e turbolenze contengano rischi ma anche opportunità, e che su entrambi conviene riflettere anche oggi con la massima attenzione.

 

Il focus della prima sessione riguarda i progetti nazionali, a più riprese delusi e rilanciati con visioni e obiettivi di volta in volta diversi. Tra i tanti esempi possibili, scegliamo, perché osservatòri straordinari, alcuni progetti nazionali eredi dei grandi imperi che fino alla Prima guerra mondiale si erano ostinati a voler resistere, con motivi allora giudicati ‘anacronistici’, a un’idea di nazione etnica omologante.

 

Con un occhio più attento alla dimensione del diritto costituzionale, ma anche al suo fondamento politico e sociale, si esaminerà poi nella seconda sessione il progetto di integrazione europea sfociato oggi nell’Unione europea, domandandosi perché l’esperimento abbia ancora così poco seguito tra le popolazioni europee.

 

Il concetto di Europa, così come i progetti nazionali europei, sono stati pensati in un’ottica che trascende sia la singola nazione sia l’Europa tutta. Ma come allora, storicamente, si è immaginato questo spazio europeo nelle coordinate geopolitiche del mondo? Questa domanda è il punto di partenza della terza sessione e, soprattutto, del focus aperto nella quarta sessione sul rapporto tra il processo di integrazione avviato a Ventotene e il diritto internazionale. Si tratterà cioè di tratteggiare come l’Europa – alias, l’UE e gli Stati europei, in seno e/o accanto ad organizzazioni quali Nazioni Unite, Nato, Consiglio d’Europa – si muova a fronte di problemi come guerra e pace, migrazioni, povertà, e quali contraddizioni e incoerenze si creino tra il perseguimento dei diritti umani e di cittadinanza, ed il rispetto per la sovranità altrui imposta dal diritto internazionale.

 

A chiarimento di queste problematiche si incroceranno approcci disciplinari diversi, in particolare storici, giuridici, politologici e geografici, da un lato mantenendo una certa separazione tematica nell’articolazione delle sessioni, dall’altro aprendo – attraverso i discussant – un dibattito fra relatori e partecipanti trasversale rispetto ai canonici confini disciplinari.