Undergraduate and graduate programmes offered by the University iuav of Venice:

Premio miglior tesi di laurea 2017

 

 

 

Elisabetta Silva Alzarina

La Casa di Bernarda Alba

 

area tematica: teatro

relatore: Massimiliano Ciammaichella

 

Federico Garcia Lorca è una delle figure più affascinanti e seducenti in cui ci si possa imbattere, il fascino che suscita è dato dalla particolare atmosfera mitica che lo avvolge, una sorta di aura impenetrabile, che ne ostacola una comprensione profonda.

 

Egli è stato il poeta più influente e popolare della letteratura spagnola del XX secolo, il suo teatro è considerato uno tra i più importanti in lingua castigliana, tanto da essere definito il padre della tragedia nel teatro spagnolo.

 

Questa indagine nasce dal desiderio di analizzare e di approfondire l’organizzazione dello spazio drammatico nelle tragedie del poeta, in particolare nel dramma La Casa di Bernarda Alba, opera scritta dall’autore poco prima di morire, essa contiene le condizioni costanti delle varie opere del poeta come il sentimento di frustrazione, l’impossibilità di realizzazione e il destino tragico, ma è arricchita da elementi sull’universo femminile ispanico di una pregnanza che non si riscontra in nessuna altra opera. Essa ci immerge nella tradizione, grazie all’uso di modi di dire, usi e costumi tipici della classe media spagnola, i suoi personaggi riflettono le idee, le credenze e i sentimenti propri alla società in cui vivono, uomini e donne legati a una sorta di ruralità ancestrale cui Lorca era molto sensibile.

 

Il mio percorso si apre con una breve analisi sull’attività teatrale del poeta, i cambiamenti e lo sviluppo del suo lavoro, dalla passione per i burattini all’attrazione per i gitani con cui condivide una certa diversità interiore, da questo interesse nasce la Barraca, un teatro itinerante che si muove da paese a paese, per parlare al popolo in modo diretto. E’ proprio da questo amore per il dialogo con lo spettatore che il desiderio di sviluppare una trilogia di tragedie prende vita, la tragedia infatti fa si che la realtà portata sulla scena abbia una funzione catartica simile a quella del mito, creando interesse nello spettatore, e lasciando in lui un ricordo o una forte emozione.

 

La casa di Bernarda Alba è l’ultimo testo di questa trilogia, scritto nel 1936 poco tempo prima della morte dell’autore. In esso risiede una certa carica emotiva, si rivela come lo spaccato sociale della società di quel tempo, lo stesso Lorca definisce la pièce un ritratto fotografico. Tramite i personaggi scopriamo una realtà lontana ma autentica e attuale, dando così vita ad un testo senza tempo.

 

L’intento di questo studio è proprio quello di creare le basi per intraprendere un viaggio personale e collettivo attraverso la dimensione teatrale di Lorca, che termina con la progettazione di scene e costumi per una messinscena dell’opera.

 

Il percorso parte da un’analisi della struttura drammaturgica, dei personaggi, del contesto e delle dinamiche di interazione, fino ad arrivare, attraverso una ricerca approfondita e documentata, che ha origine dall’indagine delle messeinscena più significative, alla scelta di un modello registico che verrà utilizzato come traccia per elaborare una presentazione progettuale completa di scenografia e costume.

 

Mediante un itinerario visivo, fatto di suggestioni e verità tradizionali viene ideata una realtà teatrale cercando di mantenere e mostrare con coerenza tutte le atmosfere, i sapori e i colori che Lorca ha inserito in quest’opera.