Undergraduate and graduate programmes offered by the University iuav of Venice:

Premio miglior tesi di laurea 2017

 

 

Stefano Mudu

Site specifically. Around editorial and curatorial practices

 

area tematica: arti visive

relatore: Angela Giovanna Vettese

 

 

Site-specifically vuole essere una provocazione. Soprattutto se abbinato a un sottotitolo generico ed estremamente inclusivo semanticamente: i concetti di sito e specificità, estremamente legati a una concezione fisica di spazio, sono presi in prestito dall’architettura e presuppongono uno studio finalizzato all’implementazione di progetti contestuali a un dato luogo. Abbinare questo approccio alle pratiche curatoriali ed editoriali, insieme ai loro risultati nella forma libro, significa infatti considerare quest’ultimo come uno spazio da colmare, utilizzare e riempire.

Nonostante una ricognizione sul libro d’artista sia stata fondamentale per analizzare l’evoluzione contemporanea di editoria per l’arte, il fine di Site-specifically è stato analizzare la pubblicazione come spazio per la critica e curatela contemporanee e studiare quelle forme discorsive attraverso cui un professionista dell’arte esprime un giudizio (critico, interpretativo o di promozione) sulla carta stampata.

 

Il libro è quindi tanto l’oggetto della ricerca tanto un meta-discorso: un volano per raccontare la condizione contemporanea della letteratura d’arte, le forme attraverso cui è manifesta, le tendenze perseguite da chi ne fa uso per scopi puramente comunicativi o di ricerca.

A dimostrazione di questo taglio, il titolo del libro - poi diventato un sottocapitolo - sarebbe dovuto essere The editor is the curator (and viceversa). Senza cadere in banali confusioni linguistiche e anzi sottolineando come la maggior parte della tesi si riferisca a ricerche internazionali non per screditare quelle italiane ma solo per l’apporto che le prime hanno dato ai cultural studies cui ci si riferisce, la coincidenza tra editore e curatore è intuibile se si analizza la cura con cui un progetto editoriale ha necessità di essere concepito. Ma è altrettanto intuibile se si analizza la quantità di pubblicazioni in cui i curatori non sono solo gli autori dei documenti inseriti ma quasi diventano i direttori di tutti gli altri contenuti: i direttori creativi, nonché i responsabili editoriali e talvolta i grafici. Una nuova figura che assumendo le sembianze di un curatore nei contenuti e un editore nell’approccio diventa un literary curator.

 

Fallo /escine / studialo, sono così state le linee guida prese in prestito dalla rassegna Il libro come luogo di ricerca, organizzata da Renato Barilli e Daniela Palazzoli in occasione del tema Opera=Comportamento alla Biennale di Venezia del 1972. In quella occasione si tentò di individuare le strutture concettuali di una tendenza: quella del libro d’artista.

Così se in quella occasione fallo indagava i primi episodi d’arte sulla carta stampata, qui ripercorre il medesimo approccio individuando nell’Arte Concettuale la nascita dello stimolo per la produzione di editoria d’arte; dove escine rappresentava la distanziazione dal prodotto artistico, qui interpreta uno sguardo sugli episodi critici che si sono confrontati con la carta stampata; se in studialo si tentava di unire i due precedenti approcci, ora diventa l’occasione per individuare nella forma-catalogo uno spazio potenzialmente privilegiato per il confronto tra arte e critica.