Undergraduate and graduate programmes offered by the University iuav of Venice:

Premio miglior tesi di laurea 2017

 

 

Davide Maggio

Quartiere studentesco nel centro di Malamocco

 

area tematica: architettura

relatore: Carlo Magnani

 

 

L’area di progetto scelta come tema di questa tesi di laurea è costituita dalla località di Malamocco sul lido di Venezia, ovvero: dal suo centro storico, dal Forte di Malamocco e dal territorio che costituisce l’intorno del nucleo storico urbano. La caratteristica ambientale più significativa di questo luogo, come di molti altri nel lido, è costituita dal doppio affaccio, mare-laguna, che implica la compresenza di strutture e atteggiamenti diversi tra loro.

 

Sul fronte marino l’acqua è trattata come un pericolo da cui difendersi; il fronte laguna, invece, viene sentito come un elemento complementare al sistema urbano.

 

Il centro storico di Malamocco ha un carattere insulare segnato da canali, l’edilizia è prevalentemente residenziale, molto semplice e modesta, senza particolari singolarità rispetto a quella tipica veneziana.

 

Nell‘ ottica di ridefinire i confini dell’isola di Poveglia a nuovo epicentro artistico/cinematografico in stretto contatto con la Biennale del cinema, l’adiacente centro storico di Malamocco si presenta come un‘interessante occasione per rafforzare il sistema di relazioni con il lido e il nuovo istituto.

 

La cornice storica del centro di Malamocco offre uno scenario unico per la realizzazione di un quartiere studentesco in cui la relazione e il dialogo con il luogo sono debitamente valorizzate in modo tale da mantenere l’esclusività e il senso di appartenenza propri di uno dei più antichi centri storici di Venezia.

Nell’evoluzione storica morfologica del centro di Malamocco, il XX secolo è caratterizzato da un periodo di stasi nell’espansione edilizia a favore di altre zone del Lido con fronte marino balneabile.

 

Imponenti interventi vengono fatti al Lido in quegli anni tra cui l’attuale strada che separa Malamocco dalla Laguna, la spinta a costruire questa nuova direttrice che ora è il più importante asse viario carrabile del lido, non sembra sia stata motivata tanto da esigenze viabilistiche, quanto dalla speculazione edilizia e ciò ha portato a diversi problemi di accessibilità ma nello stesso tempo ha consentito un collegamento terrestre molto più agevole tra le varie località del Lido.

 

La scelta di inserire il nuovo quartiere studentesco nell’area che conclude Rio Terà ha lo scopo di riattivare questa zona del centro storico consentendo agli abitanti di riappropriarsi di uno spazio ad oggi abbandonato e fitto di vegetazione selvatica, uno spazio che ha enormi potenzialità e su cui si può pensare un punto di partenza per l’ultimo tassello dello scenario che vede nell’ isola del forte un’occasione unica ridefinendo i confini tra le isole della laguna, il lido e Venezia in unico grande sistema di relazioni.

 

Il progetto ha avuto come punto di partenza l’analisi del tessuto urbano e delle sue caratteristiche, lo studio delle tipologie e delle funzioni in modo tale da stabilire delle relazioni concrete e durevoli con il contesto e la città.

 

L’analisi si è concentrata sull’individuazione del principio insediativo urbano che a Malamocco è molto chiaro e permette di capire caratteristiche quali densità, spazi pubblici, privati, distanze, consequenzialità degli avvenimenti che hanno portato il luogo a essere così come lo viviamo ora. La relazione tra questi elementi porta quel luogo a costruire le atmosfere che siamo abituati a vivere quando lo percorriamo.

 

Quando si cammina attraverso Venezia, la visione è delimitata da cornici e lo sguardo scopre sempre nuove situazioni armonicamente composte, l’articolazione degli spazi avviene grazie a piccoli disassamenti, campielli, variazioni di quota, alternarsi di zone d’ombra e di luce ed elemento ancor più conformante il rapporto conflittuale con l’acqua.

 

L’ articolazione e concatenazione di sensazioni e di spazi è stato il punto di partenza per il progetto, riuscire a trovare un dialogo con la città e successivamente con l’edificio è ciò che permette al progetto di andare oltre la sua funzione.