Undergraduate and graduate programmes offered by the University iuav of Venice:

Premio miglior tesi di laurea 2017

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Mattia Destro, Fabio Montagner

M20 - Neue Nationalgalerie - Nuovo Museo del 20° Secolo – Berlino

 

area tematica: architettura

relatori: Roberta Albiero, Giovanni Mucelli

 

 

Berlino, Kulturforum, questo è il contesto dove si concentra il nostro lavoro, partendo da un concorso per realizzare un museo del XX secolo, ampliando la Neue Nationalgalerie di Berlino, opera di Ludwig Mies van der Rohe.

Il progetto è l’occasione per connettere un tessuto urbano lacerato, disconnesso e realizzato per parti.

 

L'edificio tenta di segnare un tempo, un luogo e una città, aprendosi all'interazione con altre culture. Situato sull'ultima area libera disponibile del Kulturforum, il complesso architettonico completa la continuità spaziale dei fabbricati in una zona storica fra le più prestigiose di Berlino. Il punto di riferimento decisivo del progetto è la città. Il progetto nasce da una serie di forme fluide disegnate dai flussi che il quartiere ha generato negli anni.

Quello che andiamo a proporre non è un edificio oggetto tradizionale, bensì un sistema, che dialoghi fra le parti del contesto, rompendo gli schemi del museo tradizionale, cercando di realizzare un edificio che porti la città al suo interno, eliminando le facciate, e muovendo il suolo, spingendo dentro la città e fuori il museo.

L’idea tradizionale della facciata è abrogata tramite l'eliminazione delle convenzionali distinzioni tra alzato, copertura e giardino, lasciando il posto alla percezione di un sistema spaziale e visivo continuo.

La posizione e il ruolo di questo edificio sono fondamentali allo scopo di completare il Kulturforum, esso si assume l’onere di creare una centralità, un luogo di arrivo e di collegamento tra le parti, un sistema che attraverso la compressione al suolo convoglia tutti gli spazi verso di sé, in modo continuativo rispetto alla morfologia del luogo, in particolare in relazione al dislivello creato dalla “Piazzetta” del Kulturforum.

Un edificio basso dunque, che non crea un fronte, ma una spazialità, una fluidità che leghi le parti, una sorta di “centrifuga”, che con le sue forme, cerchi una relazione tra questa e la Neue e la Philharmonie Berlin di Hans Scharoun.

L’organizzazione interna e le oscillazioni esterne sono riflesse, ma non rispecchiate, nella distribuzione verticale dell'edificio, dal livello interrato dove si trovano le esposizioni permanenti, fino a quello delle esposizioni temporanee, dove lo spazio si sviluppa in orizzontale lungo un percorso che si eleva tra rampe espositive e gallerie. L’area di accoglienza generale è situata nel baricentro del museo ed è facilmente accessibile da tre ingressi.

Nell’atrio principale il visitatore è immediatamente immerso in uno spazio contemporaneo, costituito di altezze variabili e di elementi architettonici che si sviluppano in varie direzioni.

La lobby e la mostra temporanea sono pensati per essere degli spazi urbani, di passaggio, completamente lontani dal concetto di museo, questo anche per avvicinare il pubblico all’arte.

All’interno dell’edificio il visitatore si trova in uno spazio estremamente libero che gli consente non tanto di visitare il museo, ma di vivere lo spazio nella libertà più assoluta.

La visita deve essere qualcosa in più di una semplice passeggiata architettonica o museologica. Deve offrire esperienze intellettuali ed emotive; deve coinvolgere le persone. Il progetto tenta di creare una struttura con più fuochi di interesse, che permetta di vedere simultaneamente diverse tipologie di oggetti e culture. Lo spazio è concepito come un sistema articolato composto da molteplici strati e cornici, non fruibile mediante un'unica modalità percettiva.

Come nella Neue Nationalgalerie le grandi corti sono accessibili dalla Permanente e raccolgono varie opere, esse sono visibili in maniera completa se il visitatore entra nel museo ma sono comunque fruibili dal passante che non entra nell’edificio, esattamente come nella Neue; questo è un tema fondamentale su cui si sviluppa il progetto, obbiettivo primario è attirare non tanto il visitatore museale, ma il passante, il cittadino comune che deve essere attratto dallo spazio e dalle opere.