Premio miglior tesi di laurea 2017

Questa tesi si pone l’obiettivo di ricercare ed analizzare alcuni dei principi fondamentali del teatro Nō e studiarne un’applicazione progettuale in prospettiva di una messa in scena. Lo studio parte dall’analisi della storia del teatro giapponese che affonda le sue radici nel mito e nelle contaminazioni con forme teatrali provenienti dal continente. Proprio dall’analisi del mito si può iniziare a comprendere questa forma teatrale che, apparentemente, ci sembra così lontana. Analizzandone la struttura e le parti, infatti, ci sembrerà di allontanarci sempre di più dal nostro modello e dal nostro modo di fare teatro. Tuttavia parlando poi della maschera e del suo uso, del suo significato e della sua sintesi di segni, ci avvicineremo a comprendere dei punti di contatto che esistono e sono trasversali in ogni espressione teatrale. A conferma di ciò verranno riportate una serie di importanti esperienze teatrali occidentali che evidenziano un uso di principi teatrali comuni all’Oriente e all’Occidente. Dalla ricerca di Eugenio Barba alle sperimentazioni di Julie Taymor, passando per Wilson, Brook e Mnouchkine, si traccia una storia della contemporaneità che non vede più la centralità illuminista del pensiero occidentale dominante, ma spalanca le porte al teatro orientale, ne fa proprie le istanze ed i suoi principi. L’ultimo capitolo della tesi approfondisce la lettura del testo Sumidagawa e della sua versione in opera contemporanea Curlew River messa in musica dal compositore britannico Benjamin Britten. L’opera è stata scelta in quanto rappresenta in modo chiaro la volontà di distillare dei principi dal teatro orientale senza scadere nei tentativi di emulazione o di “orientalismo”. In coda le note di regia introducono il progetto e la sua ipotesi di messa in scena. Una tabella contenente movimenti e illustrazioni disegnate in pianta verrà allegata come materiale esterno.