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Premio miglior tesi di laurea 2017

 

 

 

Sara Arosio

Indagine sulla prima iconografia e rappresentazione della strega tra XV e XVI secolo. Albrecht Dürer e Hans Baldung Grien

 

area tematica: arti visive

relatore: Monica Centanni

 

Il focus di questa ricerca è l’irruzione dell’immagine della strega nel repertorio artistico tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento. La sua iconografia non è univoca e, soprattutto, non compare all’interno di coordinate storiche, culturali e geografiche ben precise, nonostante sia possibile identificarne un’ipotetica genesi: un elaborato ritratto della strega nasce infatti a cavallo tra il XV e il XVI secolo, in area Germanica, negli anni della Riforma, nello stesso contesto in cui, verso la metà del XVI secolo, scoppierà, in modo sistematico, il fenomeno della persecuzione e quindi della caccia alle streghe.

 

Entro queste coordinate si configura anche l’immagine del corpo della strega: in particolare l’immaginario del profilo fisico della creatura diabolica, che nelle età precedenti era definito da caratteri mostruosi, ibridi, semiferini di creature demoniache, sessualmente indefinite, subisce una progressiva femminilizzazione. La strega si impone come una delle figure su cui si esercitano le fobie contro la potenza del femminile, su cui si catalizza l’accanimento nei confronti del corpo, degli umori e del temperamento della donna.

 

In esame è un piccolo gruppo di opere, omogeneo per cronologia, riferimenti culturali e supporto. Le prime immagini stregonesche compaiono infatti in Germania, nella stessa area e nello stesso milieu culturale in cui vedono la luce i primi trattati di demonologia, tra i quali avrà un importante ruolo il Malleus Maleficarum, pubblicato a Norimberga nel 1487. L’insieme delle opere analizzate è quasi interamente composto da incisioni e foglietti volanti dal formato piuttosto ridotto, tra le quali spiccano, per complessità e originalità, le opere prodotte da Albrecht Dürer e Hans Baldung Grien. Queste prime incisioni non possono però a nessun titolo essere considerate illustrazioni dei contemporanei testi di demonologia. Il raffronto tra le immagini e la cultura persecutoria del corpo della strega rende subito evidente che il discorso è molto più complesso, in stretta relazione con i cambiamenti sociali e culturali che stavano trasformando l’immaginario artistico contemporaneo.

 

Dopo la proposta dello status quaestionis e la ricostruzione del quadro generale degli studi sull’argomento, la tesi procede con la lettura iconografica e un’interpretazione iconologica delle opere di Dürer e di Baldung Grien in cui compaiono per la prima volta figure femminili interpretabili come streghe.

 

La ricerca è da intendersi come un primo sondaggio sul tema in cui, considerate la quantità degli studi e la complessità dell’argomento, propone una nuova linea ermeneutica basata sulle fonti e le motivazioni culturali che determinano l’insorgenza del corpo della strega nell’immaginario dell’età moderna.