Premio miglior tesi di laurea 2016
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Elisa Vendemini |
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Rossella Villani |
Ricostruzione
sostenibile per Aleppo: insediamenti informali
relatore Benno Albrecht
Prima di essere quasi completamente distrutto, il tessuto urbano di Aleppo rifletteva la presenza delle nove civiltà diverse che ne hanno detenuto il controllo durante le varie epoche storiche. La città aveva una popolazione di circa 2,4 milioni di abitanti di cui la metà si stima abitasse in 22 insediamenti informali di diversi tipi e dimensioni.
Il progetto ha come obiettivo primario quello di partire dalla rimozione delle macerie delle unità distrutte per ricavare spazi vuoti altrimenti inesistenti nelle aree informali ormai completamente sature. È possibile così inserire spazi, funzioni e tecnologie tali da rendere possibile, attraverso semplici dispositivi architettonici, una riabilitazione sostenibile attraverso nuove centralità.
La distruzione intenzionale del sistema idrico della città ha posto i presupposti per installare nuove torri piezometriche. Queste, lavorando a pressione, determinano l‘altezza massima delle abitazioni e degli edifici circostanti regolando gli indici di densità abitativa e disegnando una nuova orografia urbana. Non si tratta quindi di un semplice recupero della funzionalità urbana ma di un’organizzazione attenta e bilanciata di una rete di centralità diffuse nella periferia di Aleppo.
Le distruzioni impediscono di pianificare e progettare ogni singola unità, per questo si tende a favorire un approccio più frammentario, composto da micro interventi di auto-costruzione spontanea che permettono massima flessibilità e continua sperimentazione architettonica.