Undergraduate and graduate programmes offered by the University iuav of Venice:

Premio miglior tesi di laurea 2016

 

 

Matteo Rizzo

 

Passato e futuro

Un centro interscambio turistico e culturale nell'area dell'ex stazione ferroviaria di Cortina d'Ampezzo

 

relatore Armando Dal Fabbro

 

 

Progettare in un ambiente alpino, in particolare modo in un ambiente di intrinseca,  ineguagliabile e delicata bellezza come quello delle Dolomiti d’Ampezzo e Cortina richiede una visione progettuale complessiva di insieme, contestualizzata nel presente, riletta dal passato e ripensata per un utilizzo futuro.

 

Il complesso turistico-albeghiero “Torre” oggetto di tesi diventa, in questo senso, una occasione per permettere di valorizzare un brano di città che a seguito di una mancanza di un vero disegno urbano generale non ha saputo preservare quella funzione di servizio turistico, di passaggio e sosta una volta rappresentata dall’ex scalo ferroviario della ormai dismessa tratta ferroviaria Calalzo – Dobbiaco.

Basandosi sulla polivalenza e sulla capacità di relazionare vari tipi di attività quali quella sportiva, commerciale, amministrativa,  di relax e servizio e di accoglienza turistica il progetto del complesso “Torre” si connota come un intervento poliedrico e finalizzato ai bisogni di una cittadina di montagna che si vuole distinguere nel panorama internazionale come contemporanea e dinamica, attenta alla sostenibilità ambientale e alle tradizioni del territorio ma allo stesso tempo capace di presentarsi al turista con una immagine nuova, versatile, moderna ed inclusiva centralizzando una serie di servizi che attualmente non trovano adeguata risposta.

 

Diventa quindi importante riconferire significato urbano dove un parcheggio negli anni lo ha fatto venire meno, garantendo una adeguata viabilità di base, un sistema efficiente di parcheggio interrato, una intermodalità tra trasporto turistico con la creazione di una autostazione, direttamente connessa alla velo-stazione cicloturistica e al complesso turistico alberghiero “Torre” ed al nuovo impianto a fune del Faloria, che in una ottica di futura integrazione potrebbe essere connesso per mezzo di un trenino interrato al comprensorio sciistico delle Tofane e delle 5 Torri.

 

Progettare con dei valori, quindi, che guardino alla vivibilità del territorio, ai servizi che esso può garantire, potenziando gli aspetti critici e privilegiando aree pedonali, lasciando le auto fuori dal centro urbano e non dentro, intervenendo sulle infrastrutture interne come strade ed impianti a fune ammodernandoli, potenziando il settore del cicloturismo, perché proprio la bicicletta come lo sci nella sua accezione ampia del termine rappresenta un vero strumento di scoperta del territorio ad un ritmo che l’auto e qualsiasi veicolo a motore non riescono a far percepire, soprattutto in un mondo come il nostro, frenetico, sempre al limite, che corre anche quando forse non dovrebbe.

 

Valori che riportino la gente in montagna perché  la montagna, per chi la vive veramente, può ancora rappresentare i valori di libertà e vita che molti volte noi tutti ricerchiamo.