Undergraduate and graduate programmes offered by the University iuav of Venice:

Premio miglior tesi di laurea 2016

 

 

Miro Buroni

 

Pleko

 

relatore Piercarlo Romagnoni

 

 

Unendo le forze di due società (la Diadora per le analisi storiche e per la  progettazione e la CRP Technology per la stampa 3D ad alte prestazioni tramite l’utilizzo dei materiali della famiglia Windform) sono riuscito a creare una scarpa con caratteristiche altamente innovative e dal un punto di vista della progettazione e per quanto concerne le tecnologie di produzione.

 

Le scarpe d’atletica specialistiche, in inglese spike shoes, solitamente sono costituite di due macro parti: la suola unita all’intersuola e la tomaia. Queste, sebbene unite, risultano essere effettivamente due corpi distinti che, sotto sforzo, creano movimenti asincroni e dunque dissipatori della catena cinetica costituita dal movimento dell’atleta.

 

Pleko ovvia a tutto ciò. Essa infatti è costituita di un parte stampata tramite la sinterizzazione selettiva a mezzo laser di una polvere caricata con fibre di carbonio, il quale materiale prende il nome di Windform SP, che abbraccia sia la parte della suola/intersuola che il piede, tramite una serie di nervature in grado trasportare l’energia costituita dal movimento biomeccanico della corsa. All’interno di questa gabbia che si viene a creare risiede la tomaia a calzino, quasi totalmente svincolata dalla struttura e con la sola mansione di protezione del piede. La customizzabilità risulta essere totale, poichè Pleko nasce da una scansione tridimensionale del piede dell’atleta al quale poi, come fosse un organismo vivente, Pleko si va ad abbracciare.

 

Pleko risulta essere dunque l’ipotesi di un utilizzo più logico di quella stessa tecnologia, la stampa a tre dimensioni, che troppo spesso finisce per essere utilizzata attraverso mezzi inutili e dissipativi.