Architettura e monarchia in Romania, 1881-1947
mostra concezione e progetto scientifico Răzvan Theodorescu Augustin Ioan Marius Marcu-Lapadat coordinatore progetto ACRON CREATIV con Giulia Marcon ringraziamenti Octavian Carabela Ruxanda Beldiman Marco Pogacnik Renato Bocchi |
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27
marzo > 9 aprile 2017 spazio espositivo “Gino Valle” Cotonificio veneziano Dorsoduro 2196, Venezia lun > ven,
ore 9 > 19 |
inaugurazione 27 marzo 2017 ore 17 saranno presenti Rudolf Dinu, Claudia Popa, Marius Marcu-Lapadat, Marco Pogacnik, Renato Bocchi |
La mostra "Architettura e monarchia" intende ripercorre i momenti cruciali del rapido processo di modernizzazione architettonica e urbanistica che ha caratterizzato la Romania contemporanea durante il succedersi dei quattro re, da Carol I a Mihai I.
Fino a pochi decenni precedenti l'incoronazione di Carol I, membro della famiglia tedesca degli Hohenzollern-Sigmaringen, il paese era suddiviso in due principati: la Valacchia e la Moldavia. Con l’ascesa al trono di Carol I, nel 1866, la Romania entrò in una nuova fase di accelerato sviluppo. La casa reale promuove da subito la serie di interventi mirati a mettere in luce il paese e marcare il nuovo ruolo di capitale della città di Bucarest in continua evoluzione.
La mostra è strutturata in modo tale da mettere in risalto l’operato di ogni re, associandolo, lungo il lato sinistro, ad uno o più edifici o ad una serie di interventi; sulla parte destra, ad un approfondimento che lo vede coinvolto.
Si comincia dal primo re, in ordine cronologico, Carol I e il castello di Peleș, opera vasta commissionata all’indomani del suo insediamento, in qualità di residenza estiva. Di fronte, sulla destra, si trovano gli edifici pubblici, istituzionali, amministrativi e di servizio, insieme alle opere ingegneristiche, eretti sotto il suo governo.
Tornando sulla sinistra, si continua con il successore al trono, il nipote di Carol I, Ferdinand I. Tre palazzi vengono presentati: il castello di Balcic, che rappresenta la dimora estiva sul mare; Palazzo Cotroceni, che è la residenza a Bucarest; e il Castello Pelișor, abitazione fatta costruire dallo zio a Sinaia, nelle vicinanze del suo Castello di Peleș.
Di fronte l’intera parete è incentrata sul linguaggio neoromeno, sviluppato a partire dalla fine dell’Ottocento, ma solo durante il regno di Ferdinand I adottato come linguaggio ufficiale.
Continuando a sinistra, ci troviamo negli anni trenta del Novecento e il re in carica è Carol II, figlio di Ferdinand I. Un linguaggio progressivamente purificato, definito da orizzontalità e semplicità sta prendendo piede. Sotto la denominazione di “Stile Carol II”, esso verrà utilizzato nelle esposizioni internazionali, negli edifici industriali e nei nuovi edifici pubblici. La parete opposta corrispondente è dedicata alle esposizioni di Bucarest: quella del 1906, che, con Carol I, ha visto la nascita di parco Carol I, e quella tenutasi tra il 1935 e il 1940, in occasione della quale, venne sistemata l’area del nuovo parco Carol II e venne portato a termine il Museo del Villaggio.
Infine, si trova sulla sinistra la nicchia dedicata al re ancora in carica, Mihai I, figlio di re Carol II. Le residenze presentate sono: Palazzo Săvârşin, acquistato da Mihai I, Palazzo Elisabeta, attuale residenza ufficiale della Famiglia Reale, il Palazzo Reale, la dimora in cui l’ultimo re è cresciuto, è stato incoronato, ha respinto il futuro dittatore e ha ricevuto il riconoscimento della vittoria nella seconda Guerra Mondiale. Nell’ area di fronte sono presentati quegli edifici religiosi edificati dalla Famiglia Reale lungo il corso della sua storia di governo del Paese.
Completa la mostra il video-documentario “Residenze della Famiglia Reale romena”, presentando al pubblico le residenze reali.