Doughnut City

Da molti anni le città stanno crescendo velocemente, espandendo le periferie e cercando al tempo stesso di affrontare le inevitabili conseguenze in termini di inquinamento, congestione, diseguaglianze, segregazione e perdita di qualità della vita.

L’espansione varia da una crescita pianificata a un urban sprawl come risultato di una politica di laissez faire. In entrambi i casi l’esperienza ha mostrato come sia difficile raggiungere e mantenere un equilibrio tra le diverse parti della città.

Il centro città è la parte urbana più fragile, che ha subito l’effetto della concentrazione degli investimenti sulla crescita, con ricadute negative in particolare nei centri città di valore patrimoniale. È una situazione che si ritrova in tutto il pianeta e richiede di essere studiata con attenzione, dato che la situazione nei centri città può presentarsi in forme molto diversificate.

Quattro scuole di architettura hanno deciso di avviare una lavoro di research by design su questi problemi in contesti urbani molto diversi, con l’obiettivo di far emergere alcune importanti questioni concettuali e suggerire possibili interventi di trasformazione.

Ogni scuola ha scelto un centro antico del proprio paese come caso studio: l’Università Iuav ha lavorato su Venezia, Mackenzie su Sao Paulo, Universidad Diego Portales su Valparaíso e l’Ecole d’Architecture de la Ville et des Territories à Marne la Vallée su dieci citta medie francesi.

L’aver affrontato importanti questioni comuni con questi studi ha generato la proposta di costruire assieme una mostra, ma in essa sono anche riconoscibili le differenze di approccio e di metodologia di ciascuna scuola. I prodotti presentati in mostra riflettono le ricerche sviluppate negli ultimi anni nelle diverse sedi insieme a parte dei risultati di un workshop comune che si è svolto a Venezia nel luglio 2016 e che ha visto le quattro scuole lavorare assieme sul caso di Valparaiso.