- ingresso sul campo dei Tolentini
- ingresso sul campo dei Tolentini
- ingresso sul campo dei Tolentini
- dettaglio del portale d'ingresso
- entrata
- la mano di Le Corbusier di lato alla porta d'entrata
- la vasca
- il chiostro visto dall'alto
- sotto le arcate del chiostro
- il pozzo nel chiostro
- la meridiana
- il chiostro allagato dall'acqua alta
- arcate del chiostro
- aula magna
- la biblioteca
Tolentini
Santa Croce 191 30135 Venezia portineria | reception office 041
2571644 tolentini.IUAV@colser.com |
accessible route |
sede di
rettorato, direzione generale, dipartimento di culture del
progetto, archivio di ateneo e flussi documentali, servizio affari legali, servizio
sicurezza e protezione, servizio
controllo di gestione e attività ispettive, servizio qualità e valutazione, divisione ricerca, sistema bibliotecario e documentale, servizio
comunicazione e laboratorio stampa, divisione acquisti ed eventi, divisione
affari istituzionali e governance, area tecnica, senato degli studenti, fondazione
universitaria Iuav,
IuavAlumni, aula magna, Casetta Palma - area ristoro.
storia
Il complesso edilizio dei Tolentini si trova in prossimità di Piazzale Roma e
comprende il convento della chiesa omonima e alcune aree confinanti, come
l’ingresso, la casetta ex Palma (acquistata nel 1968 e restaurata nel
1977 dall’ufficio tecnico dello Iuav) e un padiglione costruito nel 1962
dal genio civile.
Il progetto complessivo della chiesa e del convento si deve a Vincenzo Scamozzi, che lavorò per i committenti padri Teatini fino al 1599; il complesso fu poi portato a termine (1602) dagli stessi Teatini.
Il convento
è tipologicamente riconoscibile dagli elementi che lo compongono: chiostro con
porticato su pilastri, celle su tre lati del primo piano, refettorio posto al
margine del chiostro.
Il secondo
piano ha spazi di più ampio respiro e un raro esempio di percorso aereo
cinquecentesco, forse ideato dallo Scamozzi.
Il convento fu chiuso per leggi napoleoniche nel 1810, e da allora conobbe
svariati usi: caserma per tutto l’Ottocento, distretto militare dopo la Prima
Guerra Mondiale, contenitore ad uso del conte Volpi durante il periodo
fascista.
Nel 1952
alloggiò gli alluvionati del Polesine.
Nel 1958 il
demanio dello stato, proprietario dell’ex convento, mise a disposizione
dello Iuav l’immobile e avviò alcuni lavori (ad opera del genio civile).
Le opere di
ristrutturazione dell’intero complesso si svolsero tra il 1960 e il 1965,
con il progetto e la direzione dei lavori dell’architetto Daniele Calabi
e dell’ingegnere Mario Bacci.
Nel 1985
l’area dell’ingresso, acquisita per cessione gratuita nel 1979, fu
trasformata, su un progetto di massima di Carlo Scarpa, con la direzione dei
lavori dell’architetto Sergio Los e il calcolo strutturale dell’ingegnere
Carlo Maschietto.
home to
rector’s office, director-general’s office, student senate, archive
and filing office, legal affairs office, technical support for events and
workplace safety office, research office, library, press and communications
office, technical area, Iuav university foundation, IuavAlumni, aula magna,
aula capriate
history
Headquarters of Università Iuav di Venezia, Tolentini building complex
is located near Piazzale Roma and includes the Tolentini church convent and a
few other buildings.
The overall project of the church and convent is due to Vincenzo
Scamozzi, who worked for the Theatine fathers until 1599.
In 1810, Napoleonic laws forced the convent to close, and the building
was later used for different purposes: barracks during the nineteenth century,
military district after World War I, and storage in the Fascist period. In
1952, it hosted the survivors of the floods of the Polesine area.
In 1958 Iuav had access to the building and construction work began. The
renovations of the whole complex took place between 1960 and 1965, with design
and construction management by architect Daniele Calabi and engineer Mario
Bacci.
In 1985, the entrance area was transformed to a design by Carlo Scarpa, with
the construction management by architect Sergio Los, and structural calculation
by engineer Carlo Maschietto.