per Raffaele Panella
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7
gennaio 2016
Si è
spento il 2 gennaio a Roma Raffaele Panella.
I docenti Iuav lo ricordano
Fino
all'ultimo Raffaele Panella ha continuato la sua opera instancabile di
architetto e di docente universitario. Alla Sapienza di Roma erano in corso le
procedure per la sua nomina a professore emerito. A Bologna è stato di recente
inaugurato il primo blocco del nuovo polo universitario del Navile, la più
vasta e impegnativa fra le sue opere d’architettura realizzate. Ma numerosissimi
sono i suoi lavori di architettura (fra i più rilevanti, i complessi scolastici
realizzati a Pesaro e Fano) e di pianificazione urbanistica (a Pesaro, a Città
di Castello, a Alberobello, ad Abano Terme), le iniziative di studio e di
progetto sul centro storico sulle aree archeologiche e sui poli universitari di
Roma, le pubblicazioni soprattutto sui temi del progetto urbano.
Come il suo
maestro Giuseppe Samonà, indimenticato rettore dell’Iuav negli
anni’50 e ’60, Raffaele Panella - più confidenzialmente Lello per
tutti i suoi amici e colleghi - è stato ed è una figura tanto importante quanto
difficilmente inquadrabile dell’architettura italiana contemporanea. Come
il suo maestro, la sua instancabile opera si è articolata in molteplici campi,
spaziando dall'architettura all'urbanistica al restauro e recupero urbano al
paesaggio, alla teorizzazione sul progetto della città, fino all’impegno
civile nelle politiche urbane.
Ma, come
Samonà, Panella è stato soprattutto un appassionato docente, all’Iuav di
Venezia per lunghi anni fino agli anni ’80, poi alla Sapienza di Roma; ed
è soprattutto in questa veste che mi piace ricordarlo, in quanto suo allievo
della prima ora. Sono certo che molti altri suoi ex-studenti ne serbano un
altrettanto vivido ricordo, per la dedizione, l’entusiasmo e la vivacità
con cui interpretava il suo ruolo di insegnante, riuscendo a trasmettere una
carica positiva, proiettata a sperimentarsi senza sosta nella ricerca e nella
sperimentazione di sempre nuove risposte ai problemi del progetto, soprattutto
nel campo delle trasformazioni urbane.
Come
scrivevo dieci anni fa presentando il suo lavoro in una monografia a lui
dedicata dall’editore Gangemi: “La città è al centro degli
interessi di Raffaele Panella. La città come urbs e la città come civitas,
la città dell’architettura ma anche, prima ancora, la città dei
cittadini, della comunità insediata. Un’architettura vuota,
un’architettura morta, non è nei sogni di Panella. Il suo interesse per
l’archeologia, per il passato, non è mai di tipo antiquario o nostalgico
né di tipo meramente estetico. La città è un’opera collettiva e un
monumento alla collettività. La città è il sedimento di mille giacimenti, è
storia, è cultura materiale. È questa l’archeologia che gli interessa:
l’interpretazione degli strati della storia, per continuare la
storia.”
Forse è
proprio così che mi piace ricordarne la figura, da amico carissimo e
soprattutto da allievo riconoscente, oggi e per il futuro: cercando di
interpretare gli strati della sua storia, per continuarne la storia.
Renato
Bocchi
Un amico, un docente che con la sua passione affascinava tutti e un architetto che ha lasciato segni importanti.
Un ricordo personale, essendo stato uno dei miei relatori di laurea con Samonà e Ceccarelli.
Come ricordo la fase nei primi anni ottanta dei laboratori integrati con Lello, Vittorio, Patrizia, Renato, Stefano e Paolo che segnò la formazione di molti studenti come la nostra.
Come non ricordare la sua passione nel lavoro, come nel caso di Abano dove realizzò un piano di edilizia popolare e uno splendido progetto assieme ad Aymonino per i comparti centrali.
Infine, voglio ricordare il suo grande amore per Luisa e Clementina.
Lo Iuav, penso, dovrebbe ricordarlo con idonee iniziative.
Ciao Lello
Paolo
Merlini
Sono davvero emozionato e spero che si trovi il modo per onorare degnamente Lello.
Sono tanti i ricordi che mi legano a lui, di anni ormai lontani, che lasciano in me nostalgia ed ammirazione (ma soprattutto riconoscenza) per l'aiuto disinteressato e generoso alla mia formazione che allora iniziava.
Domenico
Bolla
Era il 1960.
Con uno sguardo affettuoso posato sulla nostra gioventù ricordo quando con
Lello, eravamo compagni di corso, progettammo di andare insieme a Roma per un
viaggio di studio in preparazione di un esame, per prendere contatto con i
quartieri costruiti nel decennio precedente e in particolare, per verificare in
modo diretto, leggere e confrontare due tendenze molto diverse, espresse in
modo eloquente: la Unità di abitazione orizzontale di Libera e il Tiburtino III
di Ridolfi. Discutemmo molto, e chi lo ha conosciuto sa quanto appassionata,
sempre, fosse per lui la discussione; anche in quel caso ci ha consentito di
organizzare e approfondire la nostra personale riflessione critica.
Un caro saluto
a Lello, che ha onorato la sua passione con generosità e talento.
Bruno
Dolcetta
Manifesto costernazione per il decesso del
prof. arch. Raffaele (Lello) Panella,
generoso e valoroso combattente su più fronti.
Rinvio ogni considerazione sulla sua figura e sul suo operato alla occasione
della
iniziativa a lui dedicata, che spero si prenderà anche nell'Università Iuav di
oggi,
superando disinformazione, inerzie e veti.
Pasquale
Lovero
Mi associo al dolore di Pasquale Lovero e di tutti coloro che hanno conosciuto e apprezzato la vivacità, la lucidità intellettuale e la generosità di Lello Panella, studente, architetto, docente.
Guido
Masè
Raffaele Panella. Un combattente per la città e per quell'architettura urbana per la quale ha speso una vita infaticabile di studi, progetti, pubblicazioni e d'impegno senza risparmio. Nonostante gravi problemi di salute, già da anni, nell'Università e in una professione illuminata, a Pesaro, a Venezia, a Roma…
Un progettista che riusciva a porre il ruolo sociale e politico del progetto nelle sue implicazioni con il luogo e con la sua storia.
Ricordiamo l’animo, l’umanità, la sua didattica appassionata e trascinante.
Che sia il suo esempio una spinta anche per noi a continuare!
Vittorio
Spigai