#32
“Girando il cannocchiale”
Giancarlo De Carlo e Venezia


a cura di
Umberto Ferro e Luca Pilot

«Cos’è dunque che mi interessa della Città Contemporanea? Mi interessa l’energia, che io sento intensa, tesa e creativa anche se disordinata, anche se in qualche caso patologica. Mi interessa il disordine perché ho il sospetto (e la speranza) che si tratti di una forma superiore di ordine i cui ritmi e la cui cadenze sono arcane, e perciò appare come disordine: perché non siamo ancora riusciti a capire le sue corrispondenze complesse. Mi interessa il cattivo gusto perché non è istituzionale; addirittura è una presa di posizione salutarmente rivoltosa nei confronti del problema dell’estetica, così manipolato ed adulterato e falsificato da essere il più delle volte strumento di terrorismo culturale. Mi interessa il cambiamento continuo, Mi interessa la singolarità delle forme architettoniche che proliferano nella Città Contemporanea, perché sono imprevedibili, molteplici, penetranti, inclini alla stratificazione. Mi interessa la possibilità di disincagliarsi dalla stupidità dell’urbanistica convenzionale e ufficiale. Mi interessa che non ci siamo corrispondenze ovvie tra l’uso dello spazio e la qualità dello spazio. Mi interessa l’abusivismo; e non perché viola la legge, ma perché per diventare attuale richiede partecipazione umana».

G. De Carlo, La città contemporanea, in Giancarlo De Carlo. Immagini e frammenti, a cura di A. Mioni, E.C. Occhialini, Electa, Milano 1995, p. 161



«Sembra venuto il momento di ‘girare il cannocchiale’ col quale è stato osservato il fenomeno ambientale finora. Sino a oggi (a partire dagli ultimi tre secoli; prima era diverso) l’ottica è stata puntata sulla città – come insieme di manufatti e sistemi di circolazione – e si è continuato a guardare di sfuggita allo sfondo, costituito dalla campagna, il paesaggio, l’ambiente naturale. Solo di recente, l’osservazione dello sfondo è diventata più attenta, ma sempre sfondo è rimasto e perciò sfuocato e scarsamente significante.
Ora spinti dalle conseguenze di modi di trasformazione antagonisti dei fondamentali interessi degli esseri umani e di qualsiasi specie vivente, diventa necessario stabilire che ‘l’ambiente è tutto’ e che territorio, paesaggio, campagna, periferie urbane, città, centro storici, edifici, piazze, strade ecc. sono casi particolari dell’universo ambientale.
Questo significa sconvolgere le incastellature interpretative a senso unico per sostituirle con modi di ricerca più fluidi che possano arrivare a interpretazioni e proposizioni seguendo percorsi multidirezionali, itineranti, erratici, più aderenti alla complessità ambientale
».

G. De Carlo, Sembra venuto il momento di "girare il cannocchiale”, in Giancarlo De Carlo. Immagini e frammenti, a cura di A. Mioni, E.C. Occhialini, Electa, Milano 1995, p. 152



«Io non credo che un architetto possa fare passi nel vuoto. Credo invece che la prima cosa che deve fare un architetto quando si trova ad affrontare un progetto sia di scoprire la trama profonda che lega il luogo agli esseri umani e trovare in questo intreccio i percorsi che potrà battere senza risultare alieno, estraneo, ed eventualmente ostile, all’ambiente in cui sta progettando.
Nel ripercorrere i meandri di quella trama, l’architetto introduce gli apporti della sua cultura, delle esperienze che ha compiuto in altri luoghi; ed è fondamentale che questi apporti, una volta introdotti, diventino coerenti con le componenti primarie del luogo in cui si inseriscono, altrimenti non ci sarà corrispondenza tra progetto e contesto e l’opera non verrà percepita favorevolmente e magari verrà rifiutata.
».




Il progetto per il lido di Venezia
«[...] bisognava progettare un luogo dove la gente avesse la possibilità di incontrarsi, dove gli abitanti di Venezia, delle isole lagunari, del Lido e i turisti, potessero incontrarsi e comunicare. I tramiti avrebbero dovuto essere un ristorante, un caffè, alcuni negozi, ma soprattutto la qualità degli edifici e dello spazio aperto verso il bordo del mare.»

G. De Carlo, Progetti nelle città del mondo, in “Rassegna di architettura e urbanistica”, n. 88, gennaio-aprile 1996, p. 16

progetto per lo stabilimento Blue Moon, Comune di Venezia
progetto di Giancarlo De Carlo
collaboratori: Andrea Carolini, Antonio Troisi, Francesco De Agostini, Giovanna Di Loreto, Patricia Di Isidoro Martin, 1995-2002
fotografie di Umberto Ferro e Luca Pilot, Università Iuav di Venezia, 2020



Residenze a Mazzorbo
«Il sistema di analogie è assai scoperto e il rischio di cadere nel vernacolo è quasi ovvio. Però al sistema di segni che compongono le analogie si sovrappongono altri sistemi di segni che da un lato contraddicono l’ovvietà dei riferimenti lessicali e dall’altro aprono verso linguaggi più inconsueti, generando una complessità di forme corrispondenti alla complessità dei fatti, del nostro tempo, che hanno determinato l’intervento.
Il
vocabolario è stato usato come quadro di riferimento non per trascrivere ma per re-interpretare e re-inventare, conservando la coerenza tra preesistente e nuovo».

G. De Carlo, Residenze a Mazzorbo, in L. Rossi, Giancarlo De Carlo. Architetture, Mondadori, Milano 1988, p. 189

progetto per l'insediamento IACP a Mazzorbo, Comune di Venezia
progetto di Giancarlo De Carlo
collaboratori: Alberto Cecchetto, Paolo Marotto, Etra Connie Occhialini, Daniele Pini, Renato Trotta, 1980-97
fotografie di Umberto Ferro e Luca Pilot, Università Iuav di Venezia, 2020



Giancarlo De Carlo è stato un insigne professore dell’Università Iuav di Venezia dal 1955 al 1983.
Il suo fondo archivistico è stato depositato all’Archivio Progetti Iuav nel 1999 con quattro successivi versamenti dal 2006 al 2020.



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Stabilimento Blue Moon, Lido, Venezia, 2020

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Insediamento IACP, Mazzorbo, Venezia, 2020

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Stabilimento Blue Moon, Lido, Venezia, 2020

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Insediamento IACP, Mazzorbo, Venezia, 2020

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Stabilimento Blue Moon, Lido, Venezia, 2020

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Insediamento IACP, Mazzorbo, Venezia, 2020

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Stabilimento Blue Moon, Lido, Venezia, 2020

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Insediamento IACP, Mazzorbo, Venezia, 2020

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Stabilimento Blue Moon, Lido, Venezia, 2020

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Insediamento IACP, Mazzorbo, Venezia, 2020

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Stabilimento Blue Moon, Lido, Venezia, 2020

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Insediamento IACP, Mazzorbo, Venezia, 2020

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Stabilimento Blue Moon, Lido, Venezia, 2020

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Insediamento IACP, Mazzorbo, Venezia, 2020

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Stabilimento Blue Moon, Lido, Venezia, 2020

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Insediamento IACP, Mazzorbo, Venezia, 2020

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Stabilimento Blue Moon, Lido, Venezia, 2020

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Insediamento IACP, Mazzorbo, Venezia, 2020

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Stabilimento Blue Moon, Lido, Venezia, 2020

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Insediamento IACP, Mazzorbo, Venezia, 2020

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Stabilimento Blue Moon, Lido, Venezia, 2020

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Insediamento IACP, Mazzorbo, Venezia, 2020

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Stabilimento Blue Moon, Lido, Venezia, 2020

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Insediamento IACP, Mazzorbo, Venezia, 2020