#18
Luciano Semerani e Gigetta Tamaro
Opere e idee


a cura di
Antonella Gallo

«L’interrogativo di fondo per noi resta sempre la natura e la strutturazione interna del linguaggio architettonico. I fenomeni da spiegare con la teoria sono le opere. Nel loro farsi esse chiamano in causa la teoria. L’opinione prevalente è quella opposta, che la composizione architettonica sia una trattazione teorica che assume la “messa in forma” dei “contenuti intellettuali” come tema centrale. Io penso invece che partendo dalle opere è oggi maturata una più profonda esigenza di “leggere nelle forme” l’essenza del linguaggio, anche se così l’architettura è diventata sempre più “autoesplicativa”.
Il bisogno di spiegare i fenomeni con le teorie è all’origine del nostro lavoro ma non ci sarà mai un pensiero così potente tale da sostituirsi alla necessità pratica del “saper fare”.
».

Luciano Semerani, Percorsi teorici. Sperimentazioni accidentali, lezione tenuta al corso di Teoria della progettazione architettonica contemporanea, prof. Enrico Bordogna, Scuola di Architettura, Urbanistica, Ingegneria delle Costruzioni, Politecnico di Milano il 27/11/2019, dattiloscritto, p.1



Luciano Semerani (Trieste 1933) e Gigetta Tamaro (Trieste 1931-2016) si laureano insieme all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia nel 1958 con Giuseppe Samonà e nello stesso anno aprono a Trieste il loro primo studio di architettura e urbanistica. È L’inizio di un’avventura intellettuale e di un sodalizio personale e umano che li vedrà percorrere, insieme e singolarmente, una traiettoria dove passione per l’architettura, impegno civile e azione culturale finiscono per incrociarsi e fondersi. Entrambi fanno parte del vitale mondo intellettuale che ha contribuito alla rinascita, tra gli anni ’60 e ’80, dell’architettura italiana. La loro opera può essere ricondotta allo sforzo collettivo, compiuto dalla loro generazione, per la revisione della tradizione moderna e la ridiscussione del rapporto tra il progetto e la città.
Nell’architettura e nelle riflessioni teoriche di Semerani e Tamaro, l’atteggiamento di ascolto del mondo e delle sue diverse forme di manifestazione, disegna una trama complessa riconducibile all’idea di architettura come comunicazione: «La volontà di attribuire alla realtà, alla città, attraverso l’architettura, connotazioni e consonanze composite per mezzo di una ricerca sulle dissonanze e particolarità delle loro diverse e molteplici componenti, definisce l’idea di configurazione del progetto. […] La comunicazione è nella “libertà di parola” e nell’appropriatezza della forma, ambiti che conferiscono all’architettura una certa concretezza quanto un imprevedibile potere evocativo.» **

Luciano Semerani, allievo di Samonà e di Rogers, lavora nella redazione di «Casabella-Continuità» insieme ad Aldo Rossi e Guido Canella costituendo la base di quel “Gruppo architettura” che allo Iuav rinnova il dibattito teorico, riscoprendo la fondazione disciplinare del mestiere nel dialogo con la storia e la città.
Semerani, dal 1965 al 1973 insegna alla Facoltà di ingegneria di Trieste e dal 1968 all’Istituto universitario di Architettura di Venezia, dove a partire dal 1970 sino al 2012 nel ruolo di professore ordinario terrà la cattedra di composizione architettonica e urbana. Già visiting professor alla Cooper Union School di New York nel 1983/1984 e all’Akademie der Bildenden Kunste di Vienna nel 1989/1990, fonda e dirige a Venezia la galleria di architettura della Fondazione Masieri (1987-1992) - svolgendo in questa veste un ruolo decisivo nella creazione dell’Archivio Progetti - e il giornale di architettura “Phalaris” (uscito dal 1989 al 1992).
Dal 2002 al 2012 è coordinatore del Dottorato in Composizione Architettonica, fondato con Aldo Rossi e Gianugo Polesello nel 1984.
Convinto della necessità di sostenere la pratica progettuale con una profonda analisi dei procedimenti e delle tecniche che rendono l’architettura capace di restare lingua e costituirsi in linguaggio, l’indirizzo che imprime alla ricerca di dottorato negli anni della sua direzione pone in primo piano l’analisi delle tecniche compositive intrinseche ad ogni singola opera.
Esplicitamente dirette a far emergere un’«altra faccia del Moderno» sono le ricerche da lui condotte sul classicismo mitteleuropeo o dedicate alla rivisitazione di alcune figure singolari rimaste per molto tempo ai margini nella storiografia dell’architettura del XX secolo come Joseph Frank, Plečnik , Bogdan Bogdanović, Lina Bo Bardi. Discendono da questo lavoro di rivisitazione e rilettura alcune delle grandi esposizioni come “K.F. Schinkel, l’architetto del principe” all’Ala Napoleonica di Venezia e ai Musei Capitolini a Roma (1982); e “Lina Bo Bardi architetto” a Ca’ Pesaro a Venezia (2004), e al Masp di San Paolo del Brasile (2006).

Gigetta Tamaro nei primi anni dopo la laurea collabora come assistente ai corsi di Giancarlo De Carlo all’IUAV di Venezia, per poi continuare con conferenze e lezioni il suo rapporto con diverse Istituzioni. Visiting Pofessor al Wiener Architekturseminar sull’area Banhof Nord, Visiting Professor al Master dell’Universitat Politecnica di Catalunya, Professore di progettazione architettonica alla Facoltà di Architettura dell’Università di Trieste.
Presente nelle ricerche della sua generazione partecipa ai concorsi per il Centro direzionale di Torino (1962), per la Nuova sacca del Tronchetto a Venezia (1964), per il centro storico di Trieste (1969). La pratica del progetto è integrata con la pagina scritta. L’impegno politico e civile che accompagna la sua azione per la costruzione di un dialogo aperto tra architettura, istituzioni, società e cultura trova costante e tangibile riscontro nell’intensa attività di indirizzo culturale e istituzionale promossa da Tamaro all’interno di associazioni e istituzioni. È presidente dell’Ordine degli Architetti di Trieste dal 1988 al 1994, commissario straordinario dell’Ordine Architetti di Udine nel 1990, presidente della Federazioni Ordini degli Architetti della Regione F.V.G. dal 1992 al 1994, membro del gruppo di studio “Legge sull’edilizia” presso il Consiglio Nazionale degli Architetti, socio fondatore del DO.CO.MO.MO. Friuli Venezia Giulia.
In queste azioni s’inscrive per ultimo la costituzione e il “dono” alla città di Trieste del centro culturale “Stazione Rogers” nel restaurato distributore di benzina dei BBPR in Campo Marzio, di cui è stata presidente dal 2008 al 2016 realizzando un ricchissimo programma di importanti mostre e incontri multidisciplinari aperti alla cittadinanza.
Le principali realizzazioni firmate con Luciano Semerani sono l'Ospedale e le Cliniche universitarie di Cattinara (1965-1979); il Dipartimento d'urgenza dell'Ospedale di Venezia (1978-2006); il Municipio di Osoppo (1979); il Terminal automobilistico del Silos a Trieste (1987). Suoi sono i progetti realizzati per il Dipartimento di cardiologia e cardiochirurgia (1995), l'Archivio municipale nei palazzi Zois e Civrani (1984), entrambi a Trieste, le piazze centrali a Muggia (1996) e a Latisana (1998). Con Mirna Drabeni e Paolo Zelco firma il progetto del parco urbano e la sistemazione dell'area di Sant'Antonio e del Ponte Rosso di Trieste (1990) e in gruppo con Carlo Aymonino il progetto per il nuovo Ospedale a Carpenedo, Mestre (1981-1996).

**I. Clemente, “Il gioco”, in I. Clemente, Architetture teoriche. Forma e significato nelle opere e nei progetti di Gianugo Polesello, Aldo Rossi, Luciano Semerani, Tesi di dottorato, Dottorato di Ricerca in Composizione Architettonica, XVIII ciclo, Iuav, 2005, p.150



1: G. Tamaro, 1° maggio a Conconello, Trieste 1991
2: G. Tamaro, “Giardino degli innamorati”, concorso internazionale per un parco urbano a Merano, 2002
3: L. Semerani, G. Tamaro, mostra “Arte Viva”, Palazzo Costanzi, Trieste 1967
4: G. Tamaro e M. Reina, “Il concerto”, progetto di allestimento per la rassegna internazionale di musica elettronica, Palazzo Costanzi, Trieste, 1969
5: L. Semerani, G. Tamaro, F. Semerani, Stazione Rogers, restauro conservativo e riconversione funzionale in centro culturale della stazione di servizio della società "Aquila" realizzata dallo Studio BBPR a Trieste nel 1952, Trieste 2008, (foto di U. Ferro)
6: L. Semerani, G. Tamaro, mostra “Miela Incantatrice”, Stazione Rogers, Trieste 2011
7: L. Semerani, mostra “Lina Bo Bardi architetto”, Galleria di arte moderna di Ca’ Pesaro, Venezia, 2004, schizzi e appunti preparatori
8: L. Semerani di fronte al Palazzo del Congresso di Brasilia, 2003, (foto di A. Gallo)
9: L. Semerani, G. Tamaro, C. e L. Celli, D. Tognon, Ospedale regionale di Cattinara, Trieste 1965-1994, (foto di M. Bonfante)
10-11: L. Semerani, G. Tamaro, C. e L. Celli, D. Tognon, Ospedale regionale di Cattinara, Trieste 1965-1994, modello della soluzione definitiva e modello della soluzione non realizzata
12: L. Semerani, Variazione sul tema dell’ampliamento dell’Ospedale regionale di Cattinara a Trieste per la realizzazione delle cliniche universitarie, 1979
13: G. Samonà con C. Dardi, E. Mattioni, V. Pastor, G. Polesello, A. Samonà, L. Semerani, G. Tamaro, E. R. Trincanato, Progetto per la nuova Sacca del Tronchetto Novissime, Venezia 1964
14: L. Semerani, mostra “Le Bateau Blanc”, Centre George Pompidou, Parigi 1986 modello del progetto di allestimento
15: L. Semerani, Studio sulla struttura urbana di Trieste, 1969
16: L. Semerani, G. Tamaro, con A. e R. Burelli, L. e M. Rossi, E. Savonitto, L. Tramontin, motto “Giovanna”, Progetto di concorso per il piano particolareggiato
del centro storico di Trieste, 1969
17 -18 -19: L. Semerani, G. Tamaro, A. Burelli, Municipio di Osoppo, 1979-1984: viste della Sala Consigliare, della Rampa di ingresso e dell’incastro del ponte nel portico
20-24: L. Semerani, G. Tamaro, Ospedale ai SS. Giovanni e Paolo, Venezia 1978-2006: viste del progetto realizzato e modello della prima soluzione per la Darsena e il fronte sulle Fondamenta Nuove; (20 Foto di L. Ghirri)

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G. TAMARO, 1° MAGGIO A CONCONELLO, Trieste 1991

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GIARDINO DEGLI INNAMORATI, 2002

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MOSTRA “ARTE VIVA”, PALAZZO COSTANZI, TRIESTE 1967

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ALLESTIMENTO “IL CONCERTO”, PALAZZO COSTANZI, TRIESTE 1969

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STAZIONE ROGERS, RESTAURO E RIUSO FUNZIONALE, TRIESTE 2008

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ALLESTIMENTO “MIELA INCANTATRICE”,
STAZIONE ROGERS, TRIESTE 2011

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MOSTRA “LINA BO BARDI ARCHITETTO”, VENEZIA 2003

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L. SEMERANI, BRASILIA 2003

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OSPEDALE REGIONALE DI CATTINARA, TRIESTE 1965-1994

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MODELLO OSPEDALE REGIONALE DI CATTINARA, TRIESTE 1965-1994

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MODELLO OSPEDALE REGIONALE DI CATTINARA, TRIESTE 1965-1994

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AMPLIAMENTO DELL’OSPEDALE DI CATTINARA, Trieste 1979

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PROGETTO PER LA NUOVA SACCA DEL TRONCHETTO VENEZIA 1964

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MOSTRA “LE BATEAU BLANC”, CENTRE GEORGE POMPIDOU,
PARIGI 1986, modello

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STUDIO SULLA STRUTTURA URBANA DI TRIESTE, 1969

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PROGETTO PER IL PIANO PARTICOLAREGGIATO
DEL CENTRO STORICO DI TRIESTE
, 1969

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MUNICIPIO DI OSOPPO, 1979-1984

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MUNICIPIO DI OSOPPO, 1979-1984

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MUNICIPIO DI OSOPPO, 1979-1984

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OSPEDALE AI SS. GIOVANNI E PAOLO, VENEZIA 1978-2006

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OSPEDALE AI SS. GIOVANNI E PAOLO, VENEZIA 1978-2006

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OSPEDALE AI SS. GIOVANNI E PAOLO, VENEZIA 1978-2006

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OSPEDALE AI SS. GIOVANNI E PAOLO, VENEZIA, 1978-2006

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OSPEDALE AI SS. GIOVANNI E PAOLO, VENEZIA, 1978-2006