#23
Gian Luigi Banfi fotografo:
la ricerca della forma


a cura di
Serena Maffioletti

«E come è possibile che l’homo sapiens, capace di ragionamento, padrone della logica, viva pressappoco come quelle bestie che ha relegato in scalini inferiori del regno animale? L’uomo che, anche se non è consapevole della legge di causa ed affetto, ha pure l’ambizione di prevedere il domani, che sa da oggi se il giorno appresso farà bello o brutto tempo, che conosce il fine cui tendono le azioni che intraprende, non si è curato di costruire la città secondo un principio logico? Eppure è così: le costruzioni sono cresciute dove il caos le ha fatte nascere: abitazioni, ospedali, opifici, chiese, caserme, seminate come vien viene dalla mano di un gigante cattivo, si sono sviluppate là dove il seme ha toccato terra, alla rifusa, le une addosso alle altre, mentre le vie si sono insinuate a fatica tortuosamente, larghe o strette così come le costruzioni hanno concesso».

Gian Luigi Banfi, Città, in “Domus”, 163, luglio 1941, p. 1



L’architettura vive colla natura ed il suo sapore avrà il fresco profumo della primavera o il colore dell’autunno. L’architettura è costruzione per gli uomini ed essa sa per mezzo della tecnica rispecchiarne gli stati d’animo, sa mettere in valore gli elementi necessari alle singole vite.


Gian Luigi Banfi, Una casa a Milano, in “Quadrante”, 21, gennaio 1935, p. 24



Gian Luigi Banfi fonda nel 1932 il gruppo BBPR con Lodovico Barbiano di Belgiojoso, Enrico Peressutti, Ernesto N. Rogers: entro questa compagine elaborano alcuni progetti essenziali della seconda generazione del razionalismo italiano, quali il Progetto per il Palazzo del Littorio, il Piano Regolatore della Valle d’Aosta, la Colonia elioterapica di Legnano, il Palazzo delle Poste all’E42 ed alcune fondamentali esposizioni per le Triennali di Milano. Teorico e costruttore, intreccia ed accompagna la ricerca progettuale con la fotografia. Intellettuale impegnato, antifascista, muore nel campo di sterminio di Mauthausen-Gusen il 10 aprile 1945 dopo un anno di terribile detenzione con Lodovico Belgiojoso.
L’archivio privato di Gian Luigi Banfi, composto di centinaia di negativi, provini e stampe fotografiche prevalentemente riferiti al periodo 1938-1943, è stato depositato dal figlio Giuliano presso l’Archivio Progetti che, in collaborazione con lui ha realizzato la mostra “Comporre, costruire, fotografare: l’architetto Gian Luigi Banfi fotografo razionalista” (febbraio 2019).



1. Fausto Melotti, i “Savi”
8. Padiglione all’Esposizione nazionale svizzera, Zurigo 1939
11.12. Restauro e ampliamento di Villa Venosta, 1936. Vista del belvedere giustapposto alla preesistenza
13.14.22 Palazzo delle Poste, dei telegrafi e dei telefoni, E42, Roma 1940
15.16.29. Quartiere di case operaie Le grazie, Legnano (Milano), 1939
20. La periferia di Milano con la massa della chiesa dei SS. Nereo e Achilleo
21. Giovanni Guerrini, Ernesto Lapadula, Mario Romano, Palazzo della civiltà italiana, E42 Roma 1938-1953
23. Max Bill nel suo studio, Zurigo [luglio 1939]
24. Le Corbusier ed altri membri CIAM alla riunione del CIRPAC – Comité international pour la résolution des problèmes de l'architecture contemporaine –, tenutasi a Zurigo nel luglio 1939 in preparazione del VI Ciam

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Umanità

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Materia

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Superfici

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Leggerezza

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Composizione

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Reticoli

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Strutture

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Costruttori

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Abitare

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Milano: periferie

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Roma: E42

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Protagonisti

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