Archivio –
Ricerche concluse
La costruzione della colonna nell’opera
di Mies van der Rohe. Il caso di villa Tugendhat, Brno
Responsabile scientifico
Marko Pogacnik
Partendo dai risultati
delle ricerche compiute nel corso degli ultimi anni si propone una indagine
volta a ricostruire la struttura delle colonne quadrilobate di villa Tugendhat
realizzata a Brno nel 1929-30.
Nella vasta bibliografia
su Mies risulta sorprendente la approssimazione con la quale è sempre stata
descritta la soluzione tecnica ed architettonica scelta da Mies per le colonne
di villa Tugendhat. I documenti grafici in nostro possesso non consentono a
tutt’oggi la ricostruzione della sezione interna della colonna, per la
quale esiste finora la sola proposta esposta da Marco Pogacnik in due saggi
publicati nel corso del 2008.
Dopo i risultati raggiunti
dal Zentralinstitut für Kunstgeschichte (direttore prof. Wolf Tegethoff) nello
studio delle sedie in metallo di Mies grazie all’uso di strumenti che
utilizzano i raggi X e grazie al contatto della prof.ssa Deuerler con la
Bundesanstalt für Materialforschung und -prüfung in Berlin è possibile per la
presente ricerca ottenere l’uso di strumenti a radioisotopi per compiere
una indagine complessa sulla forma e struttura delle colonne di villa
Tugendhat. La Bundesanstalt di Berlino vanta una lunga esperienza in questo
tipo di indagini, vedi il lavoro compiuto sui rotoli di Qumran.
Si tratta dell’unico
tipo di indagine possibile, in quanto il rivestimento in lamiera delle colonne
risulta applicato in maniera tale da non consentirne lo smontaggio.
Dall’indagine ci si
attende un decisivo contributo alla comprensione di un fondamentale capitolo
della ricerca architettonica di Mies van der Rohe.
La nascita di una
nuova forma strutturale: la cupola a guscio sottile. I primi esempi costruiti
nella Monaco inizio novecento: Armeemuseum e Anatomie (1903-1905)
Responsabile scientifico
Marko Pogacnik
Nella Monaco inizio
novecento si assiste alla formulazione di un vero e proprio programma di ridisegno
dello skyline della città con la realizzazione di una serie di cupole che
dovevano rappresentare i fulcri urbani di una città che all’epoca
coltivava l’ambizione di poter raggiungere la dimensione di una grande
metropoli.
Il nuovo palazzo di giustizia
(1897), il museo dell’esercito (1903-05), l’istituto di anatomia
(1905-07), il ministero delle poste e comunicazioni (1905-13) presenteranno
delle cupole di grandi dimensioni realizzate con tutte le tecniche allora
disponibili, sintomatiche per spiegare il passaggio tra il mondo della tecnica
dell’ottocento e quella del novecento: cupola con travi metalliche
reticolari (palazzo di giustizia), cupole a guscio in cemento armato (anatomia
e museo), cupola a telaio in cemento con costoloni (ministero).
Le cupole a guscio sottile
di 6-8 cm di spessore per 15m (museo) e 22 m (anatomia) di luce sono le prime
al mondo realizzate con questo tipo di tecnica. La loro realizzazione fu opera
di un affiatato team formato da uno studio di architettura (Heilmann&Littmann),
uno studio di ingegneria all’avanguardia (la Wayss&Freytag con Emil
Mörsch e Ludwig Zöllner), una nuova società di costruzioni fondata ad hoc dai
due studi precedenti (la Eisenbetongesellschaft München) e un abile direttore
di cantiere (Wilhelm Maxon).
Conclusa la fase di
ricerca d’archivio e la trascrizione dei documenti, si tratta adesso di
interpretare i sistemi di calcolo adottati all’inizio del novecento per
risolvere i problemi di instabilità dovuti alla spinta del vento utilizzando i
più sofisticati e moderni metodi di verifica strutturale.
La ricerca, che si può
avvalere anche del contributo del noto ingegnere svizzero Jürg Conzett, intende
utilizzare e valorizzare le attrezzature cui lo IUAV ha la possibilità di
accesso grazie alla sua partecipazione al CRIACIV, come la galleria del vento
di Prato.
IABSE
a cura di Umberto
Barbisan, Mario De Miranda, Marco Pogacnik, Luka Skansi
L’area di ricerca ha
partecipato al 34th IABSE – International Association for Bridge and
Structural Engineering – Symposium, (Venezia, 22-24 settembre 2010).
> Brief considerations on
the Accademia Bridge in Venice
> Bridges in Venice - Architectural and Structural
engineering aspects