ADOLF LOOS UND WIEN
Mostra, Ausstellugszentrum im Ringturm, Vienna
Mostra
"Adolf Loos e Vienna. La casa sulla Michaelerplatz"
curatore, Marco Pogacnik
apertura 30 novembre 2011-30 gennaio 2012
luogo: Ausstellugszentrum im Ringturm, Schottenring 30, 1010 Wien
La mostra rappresenta l'esito di una ricerca che ha avuto come oggetto
principale l'edificio di Adolf Loos sulla Michaelerplatz. In mostra verranno
presentati i nuovi documenti grafici acquisiti grazie alle ricerche d'archivio
che documentano in maniera inedita la storia del progetto e, in particolare, la
vicenda relativa alla determinazione della linea di edificazione del lotto sul
quale sarebbe dovuto sorgere il nuovo edificio e la lunga contrapposizione tra
architetto e amministrazione comunale sul problema del disegno della facciata.
La questione
della determinazione della linea di edificazione (in tedesco Baulinie) è una
questione molto tecnica, ma di rilevante importanza per capire la forma finale
assunta dal lotto sul quale Loos costruì il suo edificio. Grazie all'analisi di
tale procedimento amministrativo è stato possibile ricostruire le diverse fasi
di sviluppo del progetto datando in maniera sicura i disegni conservati presso
l'Albertina di Vienna. Entrambi gli aspetti analizzati, Baulinie e facciata,
hanno messo in luce a due scale diverse, a quella urbana come a quella del
dettaglio costruttivo, lo sforzo compiuto da Loos per disegnare un edificio che
fosse parte integrante della storia di Vienna e della sua architettura
monumentale. Forme e modi del comporre sono stati analizzati mettendoli in
relazione con le fonti viennesi utilizzate da Loos nel proprio progetto.
Scopo della
mostra è introdurre il visitatore nei processi creativi seguiti da Loos nel
progetto della nuova sede per la rinomata sartoria Goldman&Salatsch di
Vienna. La mostra è intesa come una sorta di saggio visivo svolto attraverso il
medium di modelli, elaborazioni digitali e animazioni.
In particolare
le videoanimazioni tentano di gettare uno sguardo all'interno del processo
creativo di Loos giocando con elaborati grafici e materiali fotografici. Sono
state sondate le diverse alternative di progetto per mettere in luce i criteri
attraverso i quali Loos procedeva nella soluzione dei problemi che via via egli
incontrava nel corso del progetto.
Quello di Loos
era un modo di procedere lineare. Loos parte con grande sicurezza adottando per
la facciata sulla Michaelerplatz una prima soluzione che è una figura
architettonica ripresa dall'antico: un portale formato dalla sovrapposizione di
due ordini di colonne. Quando l'evoluzione degli spazi interni diventerà sempre
più complessa, Loos tenterà in un primo momento di adattare la precedente
figura alle nuove esigenze, ma, non trovando una soluzione soddisfacente, sarà
alla fine costretto ad adottare una seconda soluzione per la facciata, basata
sulla figura dell'intersezione tra il grande portale che inquadra la facciata
con l'ordine minore del portico.
L'impaginato
della facciata è fortemente condizionato dalla presenza dell'architrave posto
sopra le quattro colonne in cipollino. Di questo elemento è stato possibile
trovare -tra le tavole relative alla facciata- almeno quattro diverse
soluzioni, che si differenziano, in particolare, per il dettaglio dell'incastro
tra l'architrave e il pilastro angolare in cipollino. Attraverso i video si è
cercato di rendere facilmente comprensibile il significato formale delle
diverse alternative rendendo più accessibile la lettura degli elaborati
grafici.
I due modelli
realizzati non si riferiscono alla soluzione realizzata. Il primo (in scala
1:50) cerca di ricostruire la soluzione rappresentata dalla tavola
dell'Albertina ALA519, il secondo (in scala 1:100) mostra l'edificio nel suo
conetsto urbano con il pieno sviluppo del rivestimento in cipollino anche sul
muro spartifuoco dell'edificio confinante sulla Herrengasse. I due modelli
possono essere letti come due modelli di lavoro, due modelli che illustrano il
progetto come work in progress, quando diverse alternative si accumulano sul
tavolo dell'architetto cui spetta il compito della decisione finale.
Modelli,
animazioni e tavole rappresentano tre piani di lettura dell'edificio di Loos.
Insistendo sulle alternative di progetto la mostra intende fornire un
contributo alla migliore comprensione del difficile percorso ideativo di un
progetto. Quindi non la celebrazione di ciò che poi ha preso forma in pietra,
ma la fascinazione per un processo creativo che seguiva delle regole
estremamente coerenti che noi vorremmo sintetizzare nella seguente affermazione
dello stesso Loos: Una buona architettura la si riconosce dal fatto che può
essere descritta. Il Pantheon può essere descritto, una architettura di Zaha
Hadid no.
In mostra
presenti: 50 tavole di progetto, 10 elaborazioni grafiche, 40 riproduzioni
fotografiche, due modelli, 4 video.