Incontri di ricerca
ciclo di seminari
16
> 17 dicembre 2020
a cura del laboratorio PRIDE Pro Research in Integral Design Environment,
infrastruttura di ricerca IR.IDE
seminari online su Microsoft Teams, codice: 11ace33
Tre seminari organizzati nell’ambito del laboratorio PRIDE dell’Infrastruttura di ricerca IR.IDE affrontano alcune questioni che richiedono un approccio integrale al progetto.
Attraversando le ricerche sviluppate dagli assegnisti negli ultimi due anni il dialogo si apre a vari contributi esterni sui temi del rapporto tra paesaggio e natura, della cura dei centri storici, del progetto italiano nelle sue trame narrative.
Nel corso di tre incontri, alcune domande alimenteranno il confronto tra i relatori:
> Quali nuovi ruoli il progetto di paesaggio può attribuire alla componente naturale di un territorio?
> Come si trasformerà il paesaggio agrario e urbano nell’epoca della post-natura?
> Come prendersi cura e riattivare il potenziale dei centri storici per uno sviluppo sostenibile?
> Come le condizioni di prossimità e condivisione possono far parte di strategie efficaci per riabitare i centri urbani e manutenere il territorio?
> Quali sono, se esistono, i caratteri distintivi di un approccio al progetto specificamente italiano?
> Quali condizioni e immaginari riescono a correlare diversi ambiti disciplinari e forme di progetto?
Dalle varie questioni e narrazioni si intende prefigurare nuove interazioni di ricerca nel percorso di costruzione di un ambiente di progettazione integrale in cui si incontrino le diverse discipline per migliorare il nostro territorio e il modo in cui lo abitiamo.
programma
16
dicembre 2020 ore 9.30
Paesaggi
della post-natura
a cura di Andrea Ambroso e Stefano Tornieri
Il cambiamento tecnologico in atto sta alterando profondamente il rapporto tra uomo e ambiente naturale. Natura e agricoltura costituiscono uno spazio critico dove l’influenza della cultura umana e delle biotecnologie si è resa evidente con trasformazioni rapide che necessitano di una urgente riflessione sul piano morfologico, rappresentativo e progettuale. Da un approccio funzionalista innervato di tecnologie digitali per l’agricoltura di precisione alla “tecno-natura”, stanno sorgendo nuovi immaginari del paesaggio conformati da agricoltura senza suolo, nature artificiali, agricoltori informatici, ecosistemi controllati.
Il seminario vuole indagare nuovi ruoli della Natura in cui diversi punti di vista appartenenti ai saperi tecnici a quelli umanistici, si contaminano e collaborano verso nuovi approcci integrali al progetto.
Quali nuove interazioni si possono attribuire alla componente naturale di un territorio? Come si sta trasformando il paesaggio nell’epoca della post-natura?
introduce:
Margherita Vanore, Università Iuav di Venezia
interventi:
Percorsi nel
cinema di Laguna
Francesco Zucconi, Università Iuav di Venezia
L’infrastruttura
naturale. Verso nuovi immaginari
Stefano Tornieri, Università Iuav di Venezia
Interazioni tra
ambienti rurali e tecnologia
Andrea Ambroso, Università Iuav di Venezia
Lo spazio
agricolo. Il nostro paesaggio
Imma Jansana, De Le Villa De Paauw Architectes, Barcelona
Riappropriarsi
delle stagioni
Aldo Cibic, Tongji University Shanghai
La tecnologia
della natura
Elisa Cristiana Cattaneo, Politecnico di Torino
ne discutono con i relatori:
Anna Marson, Università Iuav di Venezia
Maria Antonia Barucco, Università Iuav di Venezia
16
dicembre 2020 ore 16
La città al centro
a cura di Daniela Ruggeri, Massimo Triches
La giornata di studi intende avviare nuove riflessioni sulla città contemporanea affrontando il problema di molti centri storici italiani, che nonostante rappresentino un valore artistico storico e culturale riconosciuto, rischiano il decadimento. Si tratta di luoghi potenzialmente in grado di offrire elevati standard di vita salutare e sostenibile, grazie ad una struttura urbana caratterizzata dalla prossimità tra residenze e servizi, dall’equilibrio tra spazi privati e pubblici, dalla capacità di condivisione degli spazi aperti. L'articolazione degli spazi “a misura di uomo”, incentivando la mobilità lenta, favorisce l'attività fisica quotidiana così come il benessere individuale e collettivo. Come riattivare oggi il potenziale dei centri storici? Come le condizioni di prossimità e condivisione possono far parte di strategie efficaci per la manutenzione dell'organismo urbano? Tali riflessioni si estendono alle condizioni di rischio e di emergenza che vivono alcune regioni del Mediterraneo. Il patrimonio dei centri storici richiede oggi azioni mirate che supportino un modello di convivenza sociale, culturale ed economica attraverso strategie integrate e strumenti innovativi in grado di indirizzare uno sviluppo realmente sostenibile.
introduce:
Margherita Vanore, Università Iuav di Venezia
interventi:
Ritracciare la
Ricostruzione
Jacopo Galli, Università Iuav di Venezia
Quale futuro per
i centri storici italiani [Veneto beta test]
Daniela Ruggeri, Università Iuav di Venezia
Sharing Spaces.
Gli spazi della condivisione tra brand urbano e infrastruttura per la salute
Massimo Triches, Università Iuav di Veneziaù
Danilo Gerotto, direttore Sviluppo del Territorio e Città Sostenibile, Comune di Venezia
Pratiche e
progetti per la cura della città
Contro il
logorio della vita (urbana) contemporanea
Fabrizio Toppetti, Sapienza Università di Roma
Del diritto allo
Spazio Pubblico: Le esperienze di Gehl in Italia e nel mondo
A. Ghigo DiTommaso,
Gehl – Making Cities for People, San Francisco
ne discutono con i relatori:
Benno Albrecht, Università Iuav di Venezia
Stefano Munarin, Università Iuav di Venezia
17
dicembre 2020 ore 10
Storia e trame narrative del progetto italiano
a cura di Elena Fava e Cecilia Rostagni
Nel corso del Novecento si è affermata una modernità all’italiana, con peculiarità proprie legate a una tradizione artistica, artigianale e industriale che trascende i confini tra le diverse discipline, così come tra le teorie e le pratiche. Allo stesso tempo le relazioni tra architettura, design e moda hanno contribuito a qualificare uno stile di vita italiano, non solo una pratica progettuale e produttiva.
Il seminario si propone di indagare, attraverso casi studio anche molto diversi, l’esistenza di un approccio al progetto specificamente italiano. Quali sono, se esistono, le caratteristiche distintive di tale approccio? Quali di queste caratteristiche ricorrono più frequentemente nella narrazione del Made in Italy? Quali i momenti che hanno contribuito a definire questo racconto?
Attraverso i casi studio presentati nel corso del seminario si intende avviare una riflessione sulla molteplicità delle trame narrative che nel corso del Novecento intrecciano architettura, design e moda verificandone l’eventuale valore per le culture del progetto oggi.
introduce:
Margherita Vanore, Università Iuav di Venezia
interventi:
Gio Ponti.
Fantasia degli italiani
Cecilia Rostagni, Università Iuav di Venezia
Personalità,
libri, riviste, ideologie tra Italia e America
Roberto Dulio, Politecnico di Milano
Il filo, la
rete, la moda. Intrecci virtuosi del Centro Design Montefibre di Milano
Elena Fava, Università Iuav di Venezia
Note sul Made in
Italy: questioni e prospettive
Fiorella Bulegato e Gabriele Monti, Università Iuav di Venezia
ne discutono con i relatori:
Alberto Bassi, Università Iuav di Venezia
Mario Lupano, Università Iuav di Venezia
Marco Pecorari, The New School Parsons Paris