urbanistica D (ICAR 21)
obiettivi formativi
forme
della città e forme dell’urbanistica
Il corso fornirà i principali modelli
descrittivi e interpretativi della città contemporanea, con forte riferimento
alle teorie fondative di essa e individuando gli elementi di persistenza della
città antica e della città moderna e il loro significato nella contemporaneità.
Agli studenti si proporrà, inoltre, di ripercorrere e interpretare, con proprio
approccio critico e progettuale, uno dei grandi progetti o delle realizzazioni
significative e documentate nella costruzione della città contemporanea.
contenuti
L’urbanistica moderna ha sempre
trattenuto, nel suo processo di formazione e consolidamento, un rapporto
stretto (anche se non di tipo deterministico, di causa-effetto) con le coeve
politiche pubbliche. Legata nel corso della modernità al processo di espansione
(e regolazione) dei diritti civili e politici, al progressivo aumento della
domanda sociale di norme e, soprattutto nel corso del Novecento, all’espansione
dell’intervento pubblico, all’estendersi dei cosiddetti diritti sociali e alle
politiche del welfare state, oggi
l’urbanistica appare da un lato messa in discussione dal mito
dell’intangibilità del libero mercato e dall’esasperato individualismo delle
“società dell’opulenza” e dall’altro però caricata di nuove aspettative
connesse ai continui processi di riarticolazione della società, ai processi
(economici e di mercato ma anche sociali e culturali) di globalizzazione e alle
questioni ambientali (che appaiono sempre più complesse e problematiche).
Tenendo sullo sfondo queste
ipotesi il corso da un lato (con il ciclo di lezioni) osserverà i processi di
trasformazione della città e dell’urbanistica nel corso del Novecento, cercando
di illustrare come la cultura urbanistica abbia di volta in volta
reinterpretato la situazione urbana e, con essa, il proprio compito nella
società. Dall’altro (con l’esercitazione) a partire dall’esplorazione di una
concreta situazione porterà a riflettere sulle forme attuali della città e
dell’urbanistica, nonché sul suo possibile ruolo sociale.
lezioni
Con le lezioni osserveremo diverse vicende urbanistiche del Novecento
(Amsterdam, Parigi, Barcellona, Roma), cercheremo di vedere come’è stata
pensata, concettualizzata e progettata la città nel corso del Novecento e come
i diversi piani e progetti si possano (problematicamente) mettere in relazione
con le coeve politiche pubbliche. Vedremo anche come con il termine città,
progressivamente, si siano intese cose assai diverse, come questo termine sia
quasi esploso, dando luogo a numerosi neologismi: metropoli, città regione,
megalopoli, città diffusa, città frattale, ecc. Ci concentreremo sulla “forma
della città”, sapendo che questa sottende, ogni volta, una “forma della società”,
una “forma dell’economia”: sapendo cioè che per la cultura urbanistica ogni
esplicita forma urbana è anche, sempre, un’implicita forma della società e
dell’economia.
esercitazione
Per l’esercitazione, che avrà come contesto l’area compresa tra Mestre e
Treviso e come riferimento gli scenari descritti nel libro Tracce di città (vedi pp. 161-171), si simulerà (pur nei limiti di
un esercizio didattico) il funzionamento di un ufficio di piano. Gli studenti
(organizzati in piccoli gruppi) saranno invitati a scegliere un tema/campo
d’indagine e di lavoro tra quelli suggeriti all’inizio del corso, a dedicarsi
ad una specifica attività (analitica e/o progettuale) quale ad esempio: il
rilievo di una particolare area, l’analisi degli spazi aperti, la riprogettazione
di alcuni spazi collettivi, ecc., ma dovranno anche progressivamente (durante
le revisioni) rendere conto a tutta la classe dello stato d’avanzamento del
proprio lavoro, confrontare e relazionare la propria attività di ricerca con
quella degli altri, oltre che seguire le indicazioni della docenza.
L’esercitazione, così strutturata, intende far riflettere sulla quantità di
temi e questioni che ci si trova a trattare oggi nella
costruzione/implementazione di uno strumento urbanistico, su come le questioni
territoriali siano sempre “contese” tra più competenze e soggetti, su come
l’urbanista nel corso del proprio lavoro si trovi immerso in una fitta ed
articolata rete di saperi e punti di vista, tra i quali si trova a svolgere le
proprie mosse di ricerca e con i quali deve comunicare, competere e condividere
ipotesi.
Insieme, lezioni ed
esercitazione, cercheranno di riflettere su alcune questioni: quali “domande”
sociali è possibile riconoscere oggi osservando le trasformazioni del
territorio? Quali di queste “domande” (e come) possono essere formulate in modi
pertinenti al sapere urbanistico? Come può oggi la cultura urbanistica
contribuire alla ridefinizione delle politiche di welfare state? Di quali materiali urbani può essere fatta oggi una
politica di welfare state?
bibliografia
Non c’è un “libro di testo”. Durante
il corso saranno richiamati e discussi diversi libri, un’articolata
bibliografia ragionata che dovrà essere intesa come “orizzonte di riferimento”.
Sullo sfondo ci saranno comunque due libri, il primo (B Secchi, Prima lezione di urbanistica, Laterza,
Bari 2000) che aiuterà a ripercorrere temi e questioni dell’urbanistica moderna
e contemporanea ed il secondo (S Munarin e M C Tosi,Tracce di città, Angeli,
Milano 2001) che, trattando soprattutto dell’area veneta, farà da costante
riferimento per l’esercitazione.