Officina Iuav 1925-1980
Saggi sulla scuola di architettura di Venezia
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Presentazione del volume edito da Iuav / Marsilio,
gennaio 2012 a cura di Guido Zucconi e Martina Carraro saluti Amerigo Restucci rettore Iuav intervengono Claudia Conforti Universitą di Roma Tor Vergata Francesco Cellini Universitą degli studi Roma 3 saranno presenti gli autori |
giovedģ
29 marzo 2012 aula
Tafuri ore 17.00 |
con l’occasione, sarą presentato il giornale
d’Ateneo n. 110 “Cronache
dai Tolentini. Studenti, docenti, luoghi 1964-1975” a cura di Martina Carraro e Michela Maguolo |
In questa raccolta di saggi sono stati messi in luce alcuni momenti fondamentali della storia dell’Istituto Universitario di Architettura di Venezia, oggi Universitą Iuav di Venezia: lo stesso che, a partire dal secondo dopoguerra, si guadagna la qualifica di «scuola dissidente», ovvero luogo di opposizione, culturale e politica, ai modelli consolidati di accademia.
La vicenda si distende lungo un arco temporale di quasi settant’anni, spingendosi oltre quella presunta “etą d’oro” – tra gli anni cinquanta e sessanta – su cui finora si č maggiormente concentrato l’interesse degli studiosi. Di quella fase, cronologicamente centrale e coincidente con la direzione di Giuseppe Samoną, sono stati privilegiati gli aspetti pił caratterizzanti, legati alla formazione di un originale profilo didattico-culturale. Ampio spazio č poi dedicato al rapporto architettura-cittą, letto sia attraverso la produzione teorica in tema di analisi urbana, sia attraverso l’impegno diretto sul campo, al fianco delle istituzioni cittadine e degli organi locali.
Nella prima e nella terza parte del volume sono stati esplorati terreni poco o per nulla frequentati: da un lato le ricerche sugli inizi della Scuola Superiore, con riferimento al periodo che ne precede l’istituzione – associato al primo direttore Giovanni Bordiga – e ai contenuti della didattica nella fase in cui la scuola, guidata da Guido Cirilli, si svincola definitivamente dall’Accademia di Belle Arti. In questo frangente si inquadra anche la comparsa di Samoną e Trincanato che, dalla cattedra del corso di “Elementi di architettura e rilievo dei monumenti”, disegnano per primi un percorso didattico centrato sul rapporto tra architettura e contesto urbano.
La sezione conclusiva č invece dedicata agli anni settanta del Novecento, caratterizzati dall’ingresso di una nuova generazione di insegnanti, dalla ridefinizione delle discipline in senso autonomo e dallo sforzo di adeguare la scuola ai grandi numeri dell’universitą di massa. Le rivendicazioni del movimento studentesco anticipano e accompagnano l’uscita di scena di Samoną, “salutata” paradossalmente con l’istituzione del corso di laurea in Urbanistica; si aprono allora le porte al nuovo progetto politico-culturale di Carlo Aymonino che conduce lo Iuav a una radicale ristrutturazione, emblematicamente riassunta nella costituzione, ante litteram, dei dipartimenti.
Ciņ che emerge da questo lavoro collettivo, costruito per segmenti significativi, č appunto l’Officina Iuav: un “cantiere” costantemente in fieri, popolato da protagonisti che si alternano e da orizzonti disciplinari che cambiano, sullo sfondo di assetti istituzionali anch’essi in continuo movimento.
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